L'Irrazionalismo del XX secolo e il panico collettivo del Secondo Dopoguerra

 L'Irrazionalismo del XX secolo e il panico collettivo del Secondo Dopoguerra.

Una piccola curiosità..

La "fame di nuovi miti", la passione per civiltà avanzate, antidiluviane, perdute o sommerse a causa di un cataclisma nella Notte dei Tempi, è una costante nella società americana del Secondo Dopoguerra.
La paura per le ipotetiche e terribili conseguenze di un possibile conflitto atomico, l'incapacità umana di reagire di fronte alla crescente tecnologia bellica, in grado di spazzar via l'umanità con una facilità sempre maggiore, le nuove scoperte scientifiche che smentiscono tradizionali teorie e certezze sull'Universo e sullo Spazio, demolendo qualsiasi assunto di antropocentrismo, si traducono in uno smarrimento dell'uomo moderno, in una sua fuga dalla realtà "fisica", materiale, per approdare a nuovi concetti e teorie pseudoscientifiche, antroposofiche, spirituali, sull'esistenza dell'Uomo.
Paradigmatico, in questo particolare contesto storico e letterario, un curioso evento editoriale, verificatosi negli anni Quaranta degli Stati Uniti.
Raymond Palmer (1910-1977), scrittore e direttore della nota rivista di Fantascienza e di racconti del Soprannaturale "Amazing Stories", sfruttando l'ansia collettiva seguita alla guerra mondiale e l'influenzabilità di una parte dei suoi lettori, decise di ospitare, nella sua rivista, una serie di racconti a sfondo fantascientifico - surreale, presentandoli come veri e reali; l'autore era Richard Sharpe Shaver (1907-1975), un semplice saldatore della Pensylvania, destinato ad una certa fama dopo la morte come scrittore di fantascienza, di racconti sui "mondi perduti", e, soprattutto, come artista contemporaneo per i suoi "libri rock" ("libri di roccia", rocce che l'autore riteneva provenissero da forme di vita aliena, antiche migliaia e migliaia di anni, inviate sulla Terra come consiglio all'umanità, da lui fotografate e catalogate).
Shaver era infatti un accanito sostenitore delle più fantasiose teorie in voga, all'epoca, sui continenti sommersi e le storie che pubblicò, tramite Palmer, su "Amazing Stories", tra 1944 e 1949, erano da lui ritenute assolutamente vere e reali.
Nel 1944 Palmer ricevette una prima lettera di Shaver, intitolata "Avvertimento all'uomo del futuro", che il direttore della rivista ripubblicò, modificandone il titolo in "Io ricordo Lemuria".
Era l'inizio di una breve e curiosa collaborazione fra i due: Shaver inviava di volta in volta i propri racconti a Palmer, il quale, una volta rielaborati, li pubblicava con il target "The Shaver Mistery", presentandole al proprio pubblico come reali testimonianze di altre realtà, nascoste e sperdute (raccogliendo un vasto numero di seguaci).
Shaver sosteneva nei suoi racconti l'esistenza di una "Terra Cava", abitata da una razza preistorica ma tecnologicamente avanzata, i cui discendenti, i "deros", tormentavano gli umani che vivevano nella "Terra di superficie" con l'uso di macchine futuristiche, instillando in essi cattivi pensieri.
Dopo il fallimento della burla (che resse per ben cinque anni), Shaver fu bandito da "Amazing Stories", restando però fermamente convinto delle sue teorie pseudoscientifiche, approdando, sempre per tramite di Palmer, sulla rivista "Other Worlds, Science Stories", con un racconto dal titolo "The fall of Lemuria" ("La caduta di Lemuria") nel 1949, e continuando ad occuparsi di scritti di fantascienza.
La ricerca dell'alterità, fuor dall'essere soltanto un divertissement o un passatempo pop, letterario, diventa, a partire dal Secondo Novecento, il tratto distintivo e il manifesto di un'intera società occidentale, smarrita, sommersa dalle ansia e dalle tensioni dei vecchi e nuovi conflitti, da vecchi e nuovi regimi (dittatoriali o pseudodemocratici), sperduta nel Mare primordiale similmente alle isole e continenti di Agartha, Lemuria, Atlantide, nel quale glorioso ricordo cerca rifugio, consolazione e nuove certezze.
Per un approfondimento rimando al mio ultimo articolo pubblicato su Gli Annali della Terra di Mezzo titolo: "H. P. Lovecraft e J. R. R. Tolkien: creatori di mondi. Differenze, confronti, possibili parallelismi. I parte", consultabile al link: https://annalidellaterradimezzo.blogspot.com/.../h-p...



Copertina della rivista "Other Worlds" con scene tratte dalla "Caduta di Lemuria" di Shaver.

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