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La saga di Indiana Jones: un esempio di Medievalismo cinematografico

Risale a circa un mese fa la notizia dell'uscita nelle sale cinematografiche, entro il prossimo anno, del quinto capitolo della saga di Indiana Jones.

Piacevole scoperta: la Sicilia, in particolare i templi e l'area archeologica di Segesta, Trapani e Palermo, saranno uno dei luoghi delle riprese del film, che sarà in buona parte girato sull'isola (l'inizio delle riprese, secondo quanto affermato dagli ultimi articoli di Repubblica e Forbes, è previsto per la prossima settimana).

Del resto quale migliore location della Sicilia, con i suoi miti, le sue leggende, la sua storia millenaria, per girare le scene di una saga che ha fatto del mestiere dell'archeologo una sorta di eroe "duro" e sprezzante del pericolo, a caccia di reperti miracolosi e di misteri perduti nella notte dei tempi?

All'interno della fortunata serie cinematografica, numerosi sono i richiami ad un Medioevo misterico, templare, esotico ed esoterico, rielaborato e reinterpretato dal Cinema e dalla cultura televisiva tra gli anni Ottanta e il nuovo Millennio.

Ideatore della serie è George Lucas, lo stesso creatore dell'Universo di Star Wars, nel quale, non a caso, non mancano i riferimenti ad un Medioevo futuristico (per certi versi neofeudale, neocavalleresco e spirituale); l'interpretazione di Harrison Ford, nelle parti di Indiana (Henry Walton Jones Jr) e la regia di Steven Spielberg hanno poi contribuito a consacrare la fama della saga cinematografica.

Il primo film, "Indiana Jones. I predatori dell'Arca perduta" (1981), rielabora ad esempio il tema del pellegrinaggio medievale nei luoghi santi e della ricerca delle reliquie della Christianitas, in questo caso la biblica Arca dell'Alleanza, che Indiana deve rintracciare per conto del Governo americano prima che lo facciano i nazisti (siamo infatti nel 1936), interessati ad ottenere tramite essa dei poteri sovrumani, diventando invincibili come gli Israeliti dell'Antico Testamento. Trovata l'Arca in Egitto, Indiana la sottrae ai nazisti, i quali muoiono terribilmente nel tentativo di aprirla, e la consegna ad una base militare americana con il compito di tenerla nascosta.

Se meno medievaleggiante è il secondo film, "Indiana Jones e il tempio maledetto" (1984), prequel del primo e connesso alla cultura-simbologia induista, il terzo capitolo della saga, "Indiana Jones e l'Ultima Crociata" (1989), pesca a piene mani i propri riferimenti e modelli da un mitico Medioevo intriso di templarismo, cerca del Graal e Crociate, quest'ultime da compiersi però contro nuovi "nemici della cristianità", i nazisti che, per ottenere potere e la vita eterna. riesumano antichi miti, simboli, oggetti magici e reliquie religiose risalenti ad un fantasioso Medioevo.

Un riferimento non casuale giacché lo stesso Hitler e i suoi ufficiali, esponenti tedeschi delle SS, rappresentanti del così detto "misticismo nazista", saranno interessati a riportare alla luce miti, leggende, riti, culti, oggetti mitici o semi-mitici connessi all'epica norrena, alle tradizioni germaniche precristiane e alla Christianitas medievale. Il Terzo Reich organizzerà, infatti, una serie di spedizioni "pseudoscientifiche" con lo scopo di scoprire, ad esempio, la mitica terra di Agartha, cercata fra il Tibet e le Ande, ritenuta la terra di origine della razza ariana, nonché una sorta di "mondo nel mondo" sotterraneo; oppure per rinvenire oggetti mistici come il Sacro Graal e la Lancia di Longino, comunemente ritenuti portatori di poteri incredibili. Proprio una di queste spedizioni fu condotta, su iniziativa del governo tedesco, dall'archeologo nazista Otto Rahn, nei pressi dei Pirenei, alla ricerca del Sacro Graal, il calice che secondo la tradizione aveva custodito il sangue di Cristo e che si credeva dotato di inimmaginabili poteri, in particolare rendere onnipotenti e immortali chi lo possedeva, con lo scopo di utilizzarlo per la grandezza del Terzo Reich.

La cerca del Graal, che Indiana compie insieme al suo mentore Marcus Brody per conto del ricco Walter Donovan, porta il protagonista a ritrovare il padre, Henry Jones Sr, interpretato magistralmente da Sean Connery, scomparso nel nulla anni addietro durante la stessa missione.

Trovato il sacro oggetto nella città turca di Alessandretta, Jones si mostrerà l'unico degno a riconoscerlo e custodirlo (in una sorta di passaggio di consegne che avviene con un anziano cavaliere-guardiano templare), mentre Donovan e l'archeologa Elsa, moriranno corrotti dall'avidità di possedere il manufatto (tematica che rimanda al Ciclo Arturiano, nel quale mentre Galahad, Parsifal e Bors, puri e nobili di cuore, riescono a trovare il Sacro Graal e a custodirlo senza cadere in tentazione, altri cavalieri della Tavola Rotonda come Lancillotto o Galvano, falliscono nella missione sacra a causa della loro impurità). 

Oltre Marcus (Denholm Elliot), aiuta Indiana nell'impresa l'amico Sallah (interpretato da John Rhys Davies, stesso interprete di Gimli del "Signore degli Anelli").

Emblematica, poi, la scena in cui Indiana, in sella ad una sidecar d'epoca, con accanto il padre, inseguito dai soldati nazisti armati di mitra, utilizzando una sorta di asta portabandiera a mo' di lancia, ha la meglio su un soldato tedesco armato di mitra, anch'egli in sella ad una moto. Una sorta di giostra cavalleresca dalla quale esce vittorioso l'eroismo medievale sulla modernità "violenta" e armata nazista.

Un altro richiamo al Medievalismo si può evincere dagli scontri fra i protagonisti guidati da Indiana e i turchi membri dell'Ordine della Spada Cruciforme, che si richiamano, nel modus operandi, nella simbologia e nel nome stesso, sia alla segretezza e alla missione devota degli Ordini templari (ma anche degli assassini arabi della setta dei Nizariti del XII secolo) mitizzati dalla cultura di massa, sia agli ideali di cavalleria "romanzata" (onore, lealtà, fratellanza) incarnati dal capo dell'ordine Kazim, il quale, venuto a conoscenza del vero intento di Indy (salvare il padre Henry e non ottenere il Graal per gloria e potere) lo aiuterà rivelandogli il luogo ove è nascosto l'oggetto sacro e tenterà di bloccare la marcia nazista verso il Tempio di Alessandretta.

Compiuta la missione i quattro protagonisti si allontanano a cavallo verso il deserto, sullo sfondo di un tramonto.

Meno connesso ai miti del Medioevo ma più alle leggende di Eldorado, connesse alle civiltà precolombiane, è il quarto film della Saga, "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo" (2008), che si svolge diciannove anni dopo l'Ultima Crociata, mentre il quinto capitolo, secondo alcuni rumors, dovrebbe trarre spunto dai miti dell'antica Grecia.

 

 IMMAGINI TRATTE DAL FILM "INDIANA JONES E L'ULTIMA CROCIATE" (1989)

 

Scena con Harrison Ford (Indiana) e Sean Connery (Henry Jones Sr).

Il guardiano "templare", custode del Sacro Graal, colui che effettua una sorta di "passaggio di consegne" affidando a Indiana, in quanto puro di cuore, la custodia e la sicurezza dell'oggetto mistico




Locandina del film "Indiana Jones e l'Ultima Crociata" (1989).



Indiana e suo padre Henry in sella alla "sidecar", in fuga dai Nazisti.




 

 

BREVE BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

 

ATTOLINI, VITO, "Immagini del Medioevo nel cinema", edizioni Dedalo, Bari, 1993.

DI CARPEGNA FALCONIERI, TOMMASO, "Medioevo militante. La politica di oggi alle prese con barbari e crociati", Einaudi, Torino, 2011.

MUSCA, GIOSUE' (a cura di), "Il sogno del Medioevo. Il revival del "Medioevo" nelle culture contemporanee", "Quaderni medievali", n. 21, Dedalo,  Bari, giugno 1986 (diversi contributi).


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NM


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