Quando Medioevo, medievalismi (siciliani) e gioco di ruolo si incontrano. Regnum Solis: la storia della Sicilia medievale diventa un gioco di ruolo sulla scia di “Dungeons & Dragons”
Di Nicolò Maggio
Quando Medioevo, medievalismi (siciliani) e giochi di ruolo si incontrano.
Regnum Solis: la storia della Sicilia medievale diventa un gioco di ruolo sulla scia di “Dungeons & Dragons”
Dalla creatività e dallo studio di un vivace gruppo di studenti provenienti dalle Università di Catania e Palermo (Giorgio Grasso, Alessio Perrone, Sergio Frenna), è nato Regnum Solis, GDR (gioco di ruolo) da tavolo, lanciato nel maggio 2023 e ancora in fase progettuale. Pensato ed elaborato inizialmente come nuovo modulo di ambientazione ed espansione del già ben noto “D&D” (“Dungeons & Dragons”), GDR di genere fantasy che conta ad oggi milioni di giocatori e appassionati in tutto il mondo, ad oggi Regnum Solis si basa su un nuovo ed originale sistema, Year Zero Engine, progettato per garantire maggiore storicità e realismo al gioco e rendere meno "invasive" le meccaniche fantasy tipiche di D&D. Regnum Solis è, infatti, interamente ambientato nella Sicilia medievale, discostandosi, quindi, dalle atmosfere puramente fantasy di “D&D”, con cui condivide, comunque, alcune meccaniche di base e stile di gioco. L’arco cronologico di Regnum Solis si situa tra la conquista normanna del Val Demone (1061), condotta dai fratelli de Hauteville Ruggero (1031-1101) e Roberto il Guiscardo (1016-1085), e la presa del potere di Carlo d’Angiò in Sicilia, al termine dell'età sveva (6 gennaio 1266). Il gioco permette di impersonare personaggi appartenenti a fazioni diverse (che corrispondono alle civiltà che si sono incontrate, avvicendate e sovrapposte in Sicilia tra XI e XIII secolo, come Bizantini, Arabi, Normanni), che si contendono il dominio dell’«isola del Sole», ciascuno con una propria classe (guerriero, chierico, monaco, ladro, bardo, chierico-guerriero, ecc.) e allineamento (Legale Buono, Caotico Malvagio, Neutrale Buono, e così via) - come nel classico “D&D” ad ogni classe corrispondono determinate abilità e capacità.
Il gioco, poiché ambientato proprio all’inizio dell’espansione normanna in Sicilia, offre la possibilità di poter rivivere gli eventi e le imprese che portarono i Normanni alla fondazione del Regnum Siciliae, o di seguire le azioni dei monarchi Svevi, seguendo lo sviluppo lineare della storia, oppure di cambiare il corso degli avvenimenti, in pieno stile What if...?, senza rinunciare alla componente ludica e all’intrattenimento. Infatti, oltre alle caratteristiche di notevole immersività, che coinvolge tutti i giocatori, e agli elementi d’invenzione tipici del genere, Regnum Solis, a differenza delle classiche ambientazioni di “D&D”, spicca per la verosimiglianza storica e i particolari realistici: gli spazi geografici, le coordinate cronologiche, il contesto politico all’alba della conquista normanna della Sicilia, risultano coerenti e filologicamente ricostruiti a seguito di un attento - e non scontato - lavoro di ricerca, a sua volta frutto delle competenze storiche, storico-artistiche, culturali ed informatiche dei suoi creatori. All’occhio appassionato e curioso del medievista, in particolare, non possono passare inosservati alcuni dettagli che arricchiscono il mondo di Regnum Solis, ad esempio i riferimenti alla numismatica medievale siciliana, ovvero l’utilizzo del tarì e del follaro nella Sicilia prima araba e poi normanna (la prima moneta è introdotta dai Fatimidi nel 913, la seconda dai Normanni), che resteranno in uso per diversi secoli nell’isola, che sono utilizzabili in versione virtuale o cartacea anche dai giocatori di Regnum Solis per gli scambi, gli acquisti di cibo, vivande, armi, ed altro, all’interno dell’ambientazione ludica. O ancora, il riferimento del GDR alle divisioni amministrative e territoriali della Sicilia sorte in seguito alla crisi politica dell’Emirato kalbita (1040-1044), che porteranno alla fondazione dei quattro Qaidati di Sicilia, come quello di Kerkent, Qasr Yānī e Kars-nubu (Girgenti, Castrogiovanni, Castronuovo di Sicilia) governato dal Qāʾid berbero Ibn al-Ḥawwās (... - 1061), a sua volta cognato e nemico del potente Qāʾid di Saraqūsa e Qutāna (Siracusa e Catania) Ibn al-Thumna (... - 11062). Agli elementi di storicità si sommano, naturalmente, quelli di invenzione, tipici del genere, quando non di rielaborazione stessa del Medioevo isolano: come già detto i giocatori hanno la possibilità di cambiare il corso della storia, muovendosi in una Trinacria che oscilla, per caratteristiche, tra orientalismo e medievalismo. La Sicilia dell’XI secolo di Regnum Solis è infatti dipinta come una terra dai magnifici giardini, dai grandi palazzi degli emiri, dalle meravigliose e numerose moschee, animata dalla frenesia e dall’attività dei mercati, dai colori sfavillanti, con al centro la grandiosa Balarm (Palermo), la capitale, brulicante di vita, opulenta ma corrotta, in cui il pericolo si cela dietro ogni angolo dei bassifondi. Una rappresentazione che è in parte debitrice delle descrizioni enfatizzanti, celebrativi e, spesso, dai toni anticristiani, dei noti cronisti e viaggiatori arabi, in Sicilia tra X e XII secolo, come il geografo Al-Muqqadasi (945 - ...), il poeta Ibn Hawqal (... - 988), il viaggiatore Al-Idrisi (1099-1165) al servizio di Ruggero II di Sicilia a Palermo, Ibn Jubayr (1145-1217). È una visione della Sicilia consolidata nell’immaginario collettivo, figlia tanto della manualistica che della tradizione storiografica romantica, che ben si presta però alle ambientazioni di un GDR, come Regnum Solis, al cui centro vi sono le quest degli eroi e le loro avventure, contribuendo ad arricchirlo e a renderlo originale. La descrizione delle istituzioni e di alcune dinamiche del “Regno del Sole”, allo stesso modo, tende a semplificazioni e generalizzazioni consolidatesi nel tempo, ma dal grande impatto evocativo: così quello fondato da Ruggero II è il “Parlamento più antico del mondo”, mentre lo scontro tra Arabi e Normanni per il possesso della Sicilia viene presentato nel GDR come una battaglia di religione, condotta dai primi contro gli infedeli cristiani, dai secondi contro i nemici di Cristo, per riconsegnare l’isola alla Chiesa cattolica.
Nel contesto storico di Regnum Solis spiccano alcuni fra i personaggi giocabili, la cui presentazione è stata anticipata dagli autori, che sono l’espressione più tipica del fantasy medievaleggiante. È il caso del chierico o "monaco-guerriero" Adinulfo, di origine longobarda, armato di una mazza chiodata «pronta a dispensare sia benedizioni che estreme unzioni», o ancora dell’«eretico» arabo Yusuf, dotato di arcani poteri, che richiama alla mente l’immagine dell’iniziato-sacerdote dedito al culto degli «Dei esterni», partorita dalla creativa penna di Howard Philips Lovecraft, autore novecentesco che, del resto, ha ispirato diversi giochi di ruolo derivati dal «Ciclo di Cthulhu», e ha dato vita ad un suo personale Medioevo arabo ed esoterico con la genesi del Necronomicon, lo pseudobiblium che HPL immagina opera dell’«arabo pazzo» Abdul Alhazred, vissuto nello Yemen omayyade dell’VIII secolo. Altri personaggi di Regnum Solis si ispirano, invece, a politici e condottieri realmente vissuti, come Serlo d’Hauteville (o Serlone II d’Altavilla), nipote di Ruggero e Roberto il Guiscardo, abilissimo cavaliere e uomo d’armi, protagonista della battaglia di Cerami (1063) e I Conte di Geraci.
La commistione di storicità e di elementi tratti dall’immaginario collettivo siciliano e dal fantasy è ciò che rende Regnum Solis un GDR innovativo e curioso. Proprio grazie a questa convivenza il gioco acquisisce il merito di gettare una luce in più su un periodo complesso, quello della Sicilia bassomedievale, e di regalare, quindi, non soltanto un’esperienza ludica, ma anche un tuffo nell’«isola di Allah» e dei sovrani Altavilla e Svevi: il gioco, così, diventa non soltanto mezzo di rappresentazione e rielaborazione del passato medievale, ma anche un possibile strumento di didattica della storia. Sta qui, ad avviso dello scrivente, il pregio più grande di Regnum Solis.
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